Una casa caduta rappresenta il declino nel tempo. Quindi, l’espressione suggerisce che qualcosa o qualcuno sta perdendo la sua vitalità o la sua bellezza originale. Allo stesso tempo indica anche negligenza e abbandono: qualcuno che non si prende cura di sé o delle proprie responsabilità.
E' visibile a tutti come la Chiesa di Santo Stefano e altri immobili ecclesiastici a Capri da tempo assomiglino sempre di più a case cadute, con facciate scrostate e con infiltrazioni che fanno sì che ci piova dentro.
Senza la pretesa di difendere o accusare nessuno, si presume che il nuovo parroco, al momento dell'insediamento, abbia avuto l'incarico anche di preservare il patrimonio immobiliare per quello che rappresenta a livello storico culturale. Così senza sapere i fatti, sembrerebbe una cosa molto probabile e ragionevole.
Ora la polemica degli ultimi giorni contro l'operato della Chiesa mischia situazioni complesse, di cui è giusto che si discuti a livello locale, perché è qui che si possono trovare soluzioni, ma ha anche scatenato una tempesta di accuse e merda a livello nazionale ed internazionale, alternando anticlericalismo attuale e del passato, lasciando un bel po' perplessi chi solo osserva la querelle, sul dove si vuole arrivare e su cosa altro ci sia in ballo.


Alla Chiesa si chiede di bilanciare la carità con la tutela del patrimonio storico; e quelli più infervorati sulla vera missione caritatevole della Chiesa sono proprio coloro i quali, verosimilmente, almeno per orientamento politico, o per storie personali, vorrebbero vederla a pezzi o affondare nel mare.

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