Premesso che è ammirevole colui che voglia investire il proprio denaro in un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica pulita con tutti i benefici che comporta per l'ambiente, la collettività e per il portafoglio, bisogna comunque tenere gli occhi ben aperti perché anche nella "green economy" si possono nascondere grosse fregature.

Per prima cosa bisogna ben tener presente che la maggior parte delle imprese che installano e certificano questi impianti hanno una struttura piramidale ed il cliente solitamente viene a contatto con la base della stessa, nella persona del venditore, che talvolta può essere un tecnico esperto altre volte no. Il venditore, generalmente, ha seguito un corso di formazione in azienda, è stato "mentalizzato" e farà di tutto per vendervi il prodotto: un po' perché lui ci crede per davvero, un po' perché lavora a percentuale. Il venditore potrà promettervi mari e monti, ma vi basterà una calcolatrice per rendervi conto che conviene un impianto che produca l'effettiva quantità di energia consumata e non un impianto sovradimensionato, e che lo sforzo economico, se  si è un privato, è sostenibile solo se si riesce ad accedere alle detrazioni fiscali previste. 

Per ottenere ciò è indispensabile che i pannelli oltre che essere di ottima qualità debbano essere di produzione Europea, quindi primo passo, diffidate da un venditore che al primo colloquio è vago sulla marca dei pannelli fotovoltaici che andrebbero ad installare. E' di primaria importanza per voi poter raccogliere più informazioni possibili a riguardo.

Inoltre è indispensabile per poter accedere alle detrazioni fiscali che vengano ottenute le necessarie autorizzazioni, nel caso di aree sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici è necessario il nulla osta della Sovrintendenza, negli altri casi basta la comunicazione di inizio lavori al Comune di competenza. Bisogna fare attenzione a questo passaggio: il venditore potrebbe proporvi una soluzione con la realizzazione dell'impianto chiavi in mano, in cui è previsto che l'azienda si occuperà di tutta la parte burocratica; tuttavia sono tantissimi i casi in tutta Italia, in cui sono stati installati impianti, da diverse aziende, senza le necessarie autorizzazioni, lasciando i proprietari con la patata bollente (l'impianto è da considerarsi abusivo o legittimo? ci sarebbero diverse sentenze del Tar che danno forza alla seconda ipotesi) e l'impossibilità di fatto di richiedere le detrazioni fiscali di cui l'autorizzazione è uno dei requisiti. Perché le aziende possono deviare da un comportamento corretto? I motivi sono da ricondurre ad un risparmio dei costi e per la volontà di accaparrarsi un lavoro in una località in cui sanno che altrimenti è difficile ottenere l'autorizzazione dalla Sovrintendenza. Su questa problematica è necessario un controllo ex-ante, è necessario, prima delle firma, far leggere il contratto ad un avvocato di fiducia,  è importante che venga ben definita di chi è la responsabilità dell'ottenere le dovute autorizzazioni e diffidate dai venditori che hanno fretta di concludere con la scusa del contratto standard. Successivamente mai pagare acconti per la realizzazione dei lavori prima di aver visionato le necessarie autorizzazioni, le aziende si devono fidare di noi come noi ci fidiamo di loro, il rapporto è paritetico. 

Un' ulteriore trappola in cui si può incappare è che il contratto preveda che l'azienda stessa si faccia carico anche della direzione dei lavori: il direttore dei lavori deve essere espressione del committente, è il tecnico di fiducia che deve sorvegliare che tutto venga svolto a regola d'arte e nel rispetto delle norme. Senza una vera direzione dei lavori, l'azienda potrebbe anche decidere di risparmiare sulla sicurezza sul lavoro lasciando il committente in balia della responsabilità civile e penale in caso di un incidente (stiamo parlando di operai che devono lavorare su un tetto sotto al sole).

Riguardo la parte tecnica conviene sempre aggiornarsi prima di prendere un impegno economico: riviste e siti internet specializzati possono aiutare per farsi un'idea. Un consiglio che possiamo dare è controllare sempre la garanzia proposta per i pannelli fotovoltaici e per l' inverter, che trasforma la corrente continua in corrente alternata: generalmente i pannelli vengono garantiti per 20 anni mentre l'inverter solo qualche anno. L'inverter è la componente più delicata di tutto l'impianto e anche piuttosto costosa e vale la pena, a costo di spendere di più, ottenere una estensione della garanzia che pareggi la vita dei pannelli.

Infine si consiglia di affidarsi ad azienda di cui si abbia veramente fiducia: stiamo andando a stringere un accordo che durerà molti anni ed è inutile ottenere una garanzia di 20 anni se dopo qualche anno l'azienda scomparirà. Valutate anche di coprire l'impianto con un'assicurazione contro i furti, i danni civili e sul ritorno dell'investimento, la prudenza potrebbe non essere mai troppa.

Alessandro Vinaccia

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