Nella puntata di Adrian di Lunedì 28 Gennaio spicca l'intervento del naturalista Daniele Zovi, anche autore di  "Alberi sapienti, antiche foreste". L'intervento di Zovi ha ruotato sulla capacità delle piante di instaurare nel sottosuolo una rete di scambi organici attraverso le radici, sull'importanza della biodiversità nel bosco e sui comportamenti di cooperazione  tra le piante (Zovi, in verità, l'ha chiamatà solidarietà vegetale). A differenza dell'uomo e di molte specie animali che formano strutture sociali su comportamenti prevalentemente competitivi, nel mondo vegetale le piante trovano beneficio attraverso la correlazione con altre specie con caratteristiche diverse e prosperano ottenendo il meglio dal suolo aiutandosi a vicenda attraverso scambi organici e difendendosi dai parassiti (attraverso gli odori alcune specie possono difendere altre, come l'aglio con i carciofi).
Questi argomenti non sono nuovissimi,  e anche sull'isola di Capri molti contadini già applicano delle combinazioni vincenti di piante nei propri orti, ricreando un po' quello che succede nei boschi. Si tratta della "rivoluzione del filo di paglia", idealizzata da Fukuoka, il contadino più sfaticato della storia, ma anche il più saggio. Fukoka sostanzialmente dice di limitarsi ad osservare la natura, e replicare le consociazioni di piante che in natura lavorano bene insieme, perché la natura è perfetta e l'uomo in verità si affanna in agricoltura creando solo squilibri che poi deve colmare con concimazioni, pesticidi e lavoro di zappa. (Fukoka arriva ad affermare che in verità l'uomo potrebbe anche non crucciarsi di studiare quali sono le combinazioni migliori di piante ma che basterebbe fare delle palle di argilla con  dentro i semi di diverse piante e limitarsi a far cadere queste palle sul terreno lasciando alla natura decidere quali semi germogliare e prosperare e quali no.)
Un' agricoltura così pianificata è "rivoluzionaria" perché va in direzione del tutto opposta al main stream delle colture intensive e si rivela nel medio periodo economicamente più conveniente non impoverendo il suolo. Nel breve periodo se da una parte i raccolti sono più scarsi di una coltivazione intensiva, dall'altra si risparmiano concimi, pesticidi, e lavoro.
 
Sperando di fare cosa gradita abbiamo preparato una tabella di quali piante possono lavorare ottimamente in sinergia nei nostri orti in Italia.
E' un lavoro di sintesi e di schematizzazione di concetti presi dai seguenti libri di permacultura:
1) L'orto sinergico: Guida per ortolani in erba alla riscoperta dei doni della terra (Altrimondi)  - Marina Ferrara 
2) Guida Pratica alla Permacultura: Come coltivare in maniera naturale Giardini, Orti e Frutteti  - Sepp Holzer 
3) Permacultura: Come progettare e realizzare modi di vivere sostenibili e integrati con la natura - La più completa, concreta e pacifica rivoluzione della nostra vita quotidiana  -David Holmgren 
 
(Come si nota manca proprio il fondatore Fukoka, per la differenza di clima tra Italia e Giappone e sulle piante che si possono piantare da noi). 
 
 
Le piante sono classificate per famiglia di appartenenza, consumo di azoto - fosforo - potassio e profondità delle radici.
Gli accostamenti tra piante devono seguire le seguenti 3 regole:
1) Non accostare piante che appartengono alla stessa famiglia.
2) Non consociare piante che occupano e sfruttano lo stesso livello di terreno (stessa profondità delle radici).
3) Le piante medio consumatrici di azoto e/o nutrienti si associano a piante forti consumatrici o a piante deboli consumatrici. Mentre non funziona la consociazione tra piante forti consumatrici e piante deboli consumatrici.

Queste tre regole valgono anche per  la rotazione delle colture.
Per una più facile consultazione si consiglia di stampare la tabella.
 
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