L'altro giorno guardavo questo servizio televisivo (che vi ripropongo più giù) in cui alcuni signori intervistati alla festa dell' Unità confessavano candidamente di non capirci nulla della Riforma Costituzionale, che volutamente - secondo loro - sarebbe stata scritta in maniera troppo difficile in modo che non fosse compresa dai cittadini, e che, nonostante questo, voteranno a favore. Ci stava anche un Partigiano un po' in difficoltà, non sapeva o non voleva dichiarare apertamente il suo orientamento al voto poiché probabilmente per lui comporta qualche imbarazzo. Pensavo, tra me e me, come fosse possibile che queste persone che per una vita hanno creduto in: giustizia sociale, uguaglianza, diritti della classe operaia e tutti quei valori un sacco belli (detta alla Verdone) , ora, siano disposte ad accettare una delega, sostanzialmente in bianco, per trasformare il paese in cui vivono. In bianco perché, tra richiami a futuri regolamenti parlamentari non ancora redatti, e bicameralismo confuso, a me sembra che sia chiaro solo che che il premier avra' più poteri, e che i partiti potranno salvare consiglieri regionali e sindaci dalla magistratura attraverso le nomine del Nuovo Senato e l'immunità da Senatori.

Poi mi è venuto in mente un passo di "Così parlò Zarathustra" di Nietzsche, letto tanto tempo fa:

"..Luce io sono: ah fossi notte! Ma questa è la mia solitudine, essere cinto di luce. Ah fossi scuro e notturno! Come succhierei i semi della luce! E benedirei anche voi, piccole stelle sfavillanti e lucciole lassù! - e sarei beato dai vostri doni di luce. Ma io vivo nella mia propria luce, ringhiotto le fiamme che da me si sprigionano. Non conosco la felicità di chi prende; e spesso sognai che rubare deve essere ancora più beato che prendere..."

Premesso che la poesia di Nietzsche è comunque meno criptica del testo della Riforma Costituzionale, vuoi vedere che la Sinistra italiana brami di essere Destra? E non parlo di un desiderio troppo umano di bunga-bunga, ma del desiderio di una svolta autoritaria.

Sto esagerando? Chissà, eppure il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, aveva già provato a forzare la mano e fare le prove da Ducetto: quando aveva annunciato la creazione dei Comitati del Sì, aveva anche annunciato Urbi et Orbi che, in caso di vittoria del No, avrebbe rassegnato le dimissioni. - Una questione di serietà - così diceva. Ora niente, dopo i primi sondaggi negativi pare che l'esecutivo andrà avanti comunque fino al 2018 (che figura di merda).

Probabilmente, il tentativo era quello di spostare l'attenzione dal merito della riforma Costituzionale alla tenuta del Governo. Un ricatto per compattare le fila dei suoi, per coloro che hanno avuto un rigurgito di sinistra e che mal digeriscono alcune scelte come il matrimonio PD-Verdini, ma che hanno più a cuore la poltrona che la Costituzione.

Non sorprende allora l'imbarazzo di Pier Luigi Bersani, che in una nota trasmissione televisiva ammetteva che avrebbe votato  Sì, ma che dovevano cambiare i toni (e alleati), altrimenti  era per il NO. Testuali parole: "Non è ammissibile che si riduca il dibattito tra gli Arcangeli del fare e i Gufi. Gli Italiani pensano con la propria testa".


In effetti il percorso della legge di modifica della costituzione non è copyright dell'attuale governo ma inizia con il Governo Letta (#staisereno) ed anche il ministro Maria Elena Boschi ammise in alcune interviste che non è tutta farina del giglio magico. Fa un po' specie, peró, venire a scoprire che alcuni punti erano auspicati anche dalla banca di affari statunitense Jp Morgan, già  nel 2013, in un report sull' Italia.

Il tentativo di Matteo Renzi, di farlo diventare un referendum sulla sua persona era scorretto quanto avventato, ora i guru delle votazioni gli hanno detto di cambiare registro per non fare la fine del rottamato.

Archiviata la precedente strategia, il Governo ci riprova con la formulazione del quesito referendario, un capolavoro (falso e tendezioso come un Mifid truccato di Banca Etruria).

 

Il problema è che la Costituzione non verrà semplificata ma resa complessa: esempio calzante è l'attuale art.70, composto da sole nove parole "La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere", diventerà di 534 parole, n'cul.
Verranno cambiati 47 articoli della Costituzione in un giorno solo, mentre in tutta la vita Repubblicana fino ad ora erano stati cambiati in totale solo 43 articoli, n'cul bis.
Renzi dice di ridurre il bicameralismo, mentre in verità lo rende infinitamente complicato: ci sono degli argomenti riservati anche alla parola del Senato, ma il Senato può su qualsiasi argomento decidere di intervenire e in quel caso la legge torna alla Camera dei Deputati, n'cul ter.
Nel nuovo art. 83 della Nuova Costituzione, per l'elezione del Presidente della Repubblica, dal settimo scrutinio il quorum si abbassa ai 3/5 dei votanti, non dell'assemblea: significa che se rimangono nell'Aula una ventina di persone, 12 persone possono eleggere il Presidente della Repubblica, n'cul pure il presidente (non penso ci sia più il reato di vilipendio per un presidente eletto in questa maniera).
Per quanto riguarda le leggi di iniziativa popolare, il numero di firme necessario per la presentazione di un disegno di legge aumenta da 50 000 a 150 000, n'cul pure il popolo.

Io voto NO. E tu, che fai? 

(P.S. E' simpatico che questa volta il premier non inviti nessuno ad andare al mare o a rimanere a casa, quando non ci sta il quorum sembra di essere - ancora - in democrazia)