Mi è sempre piaciuto molto il 25 aprile. Proprio tanto. Forse è il giorno di festa che più apprezzo durante l’anno. Lo sento mio, lo sento vivo. Lo apprezzo più del Natale, più della Pasqua. Fin da ragazzo sia chiaro, fin da quando ne ho compreso il significato. I simboli sono importanti, in democrazia quanto in dittatura. Credo che festeggiare retoricamente oggi questa data abbia ancora un senso civico importante per noi italiani, credo sia ancora un simbolo sul quale basare la nostra idea di democrazia. Senza la retorica scolastica del 25 aprile probabilmente non ne avrei capito l’importanza e forse le pagine della mia vita sarebbero state profondamente diverse. Guardate cosa è successo il 2 giugno. Un’altra data importante, ma legata simbolicamente a quella sfilata delle forze armate che contraddice intimamente il valore della festa. Si può dire addirittura che un altro simbolo abbia preso il posto del valore storico dell’evento, snaturandolo completamente. Il 25 aprile no: sarà la primavera, sarà l’aria nuova che si respira, ormai quasi estiva, sarà che Bella Ciao è una canzone commovente, sarà quel che sarà, ma il 25 aprile è una giornata particolare. Capace ancora di mettermi in pace con me stesso. Ammetto che non sono mai stato patriottico, mai stato molto nazionalista. Tranne che per i mondiali di calcio, posso affermare sinceramente di sentirmi molto più legato al concetto di europeo che di Italiano. E non c’è modo migliore per omaggiare questa data. Però il 25 aprile mi sveglio e sono orgoglioso di essere italiano, mi capita solo questo giorno. Cioè mi sento proprio fiero ed è una sensazione unica. Penso alle 4 giornate di Napoli, ai partigiani sulle montagne, alle battaglie di Milano e Firenze, a Bella Ciao. Io ogni 25 aprile li ricordo veramente, non posso farne a meno. Non è più retorica attenzione. Il simbolo si è tramutato in pensiero, per questo è importante il 25 aprile. Per questo è fondamentale continuare a celebrarlo. Penso a quello che successe dopo, all’Europa liberata, all’idea dell’Europa unita e, giuro che è vero, io il 25 aprile trovo ogni anno le mie radici e il sentiero per il mio futuro. Di cittadino Italiano, europeo, libero nei propri diritti e nei propri doveri. E ne sono felice, nonostante tutto il 25 aprile riesce sempre a regalarmi una gioia intima, vitale. Il piacere di affermare con fierezza e dignità che, oltre i problemi e le divisioni, noi siamo ancora qui. Che si può ancora lottare per migliorare questa società, per migliorare come essere umani. Non toglieteci la libertà del 25 aprile. Ne abbiamo bisogno. Ora più che mai. Ora e sempre resistenza. Contro chi prevarica, chi odia, chi smembra invece di unire, chi costruisce ancora muri, evidentemente senza aver imparato alcuna lezione. Vi saluto ricordandovi che Il 25 aprile è anche per voi, perché la libertà di non festeggiarlo, di insultarlo, di rinnegarlo è il più grande dono che ci è stato tramandato e al contempo la vostra più grande sconfitta. Ora e sempre.